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Anno | 2019[1] | ||
Cattolici | 590.000 | ||
Popolazione | 38,8 milioni | ||
Parrocchie | 122 | ||
Presbiteri | 172 (compresi 19 vescovi) | ||
Seminaristi | 32 | ||
Diaconi permanenti | 20 | ||
Religiosi | 48 | ||
Religiose | 365 | ||
Nunzio apostolico | vacante | ||
Codice | IQ | ||
La Chiesa cattolica in Iraq è parte della Chiesa cattolica universale in comunione con il vescovo di Roma, il papa. È formata da Chiese sia di rito orientale sia di rito latino. Il gruppo più rappresentativo, che raccoglie i tre quarti di tutti i cristiani iracheni, è costituito dalla Chiesa cattolica caldea, il cui capo ha il titolo di Patriarca di Babilonia dei Caldei; tale chiesa utilizza come lingua liturgica l'aramaico. Esistono inoltre comunità siro-cattoliche, armeno-cattoliche, greco-cattoliche e latine. Attualmente nella capitale Baghdad ci sono sessantacinque chiese cristiane, oltre ai conventi. Circa metà delle chiese sono cattoliche[2].
Il 9 febbraio 2010 i capi religiosi di tutte le Chiese cristiane presenti in Iraq hanno istituito il «Consiglio dei capi delle comunità cristiane in Iraq». Scopo dell'iniziativa è creare una linea unitaria di dialogo col paese. Il Consiglio è l'unico organo che parla a nome di tutti i cristiani iracheni. Primo segretario generale è mons. Avak Asadorian, vescovo della Chiesa armena; il suo vice è mons. George Casmoussa, vescovo siro-cattolico di Mosul. I temi principali che affronterà il Consiglio sono la diaspora cristiana e il dialogo con i musulmani.
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